GKN, un ‘pacchetto solidale’ da un milione di euro
Il progetto è ambiziosissimo: “Un milione di euro di azioni che sarà chiamato ‘pacchetto solidale’ ed è rivolto a cittadine e cittadini, associazioni, movimenti, lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati sindacali, solidali, che diventeranno così parte dell’assemblea della cooperativa, esercitando un controllo sociale sul processo di reindustrializzazione”.
Il Collettivo dei lavoratori Gkn di Campi Bisenzio pensa in grande e ha perciò lanciato la prima tappa di un importante percorso di azionariato popolare, costituito dalla campagna “100 per 10.000”, promossa dalla Cooperativa Gff. Che siano 100 soci finanziatori da 10.000 euro, 10.000 da 100, “che sia quel che sia – spiegano – l’obiettivo è un milione”, ed è anche così che “la reindustrializzazione dal basso fa un altro passo in avanti”.
Con l’azionariato popolare si crea un esperimento unico nel suo genere, dove nella stessa assemblea potranno sedere – insieme alle cittadine e i cittadini di Campi, di Firenze e di tutta la provincia – anche i movimenti climatici e sociali internazionali, le comunità energetiche, i circoli Arci e tutte le realtà associative che riusciranno ad intravedere la grande portata del progetto.
ll primo socio finanziatore sarà rappresentato ovviamente dalla Soms Insorgiamo, associazione del dopolavoro e del mutualismo dei dipendenti Gkn.
“I lavoratori, il territorio, le competenze solidali, i movimenti climatici e sociali – osservano i lavoratori del Collettivo Gkn in una loro nota – hanno difeso la fabbrica prima dalla speculazione finanziaria ed oggi dal rischio della speculazione: ora questa resistenza si è fatta progetto ed ha partorito un piano di reindustrializzazione dal basso, con l’obiettivo di ridare al territorio i posti di lavoro bruciati, creare una fabbrica socialmente integrata al servizio della collettività che l’ha difesa, ripartire con produzioni ecologicamente avanzate, con una struttura di controllo e decisione cooperativa e socialmente avanzata, con una comunità solidale e basata sul mutuo aiuto reciproco”.
Questo ambizioso piano è frutto di un lungo lavoro, “dopo due anni di rinvii e immobilismo da parte di un capitale privato assente e incapace. Il tempo gioca contro di noi. Ogni giorno che passa la resistenza diventa sempre più difficile e questo è il calcolo della nostra controparte”.
Ecco perché “il tempo è ora: spiccare il volo o cadere. Ci meritiamo una vita migliore, meritiamo di vedere nascere sotto l’impulso della lotta un polo produttivo a servizio della mobilità sostenibile e un polo di avanguardia delle energie rinnovabili. Proviamoci ancora”.
Non si può demordere dalla difesa della fabbrica, insieme alle forze espresse dal territorio lungo questi lunghi anni, per riottenere “i posti di lavoro bruciati da delocalizzazione e speculazione, dall’assenteismo di questa proprietà”. La fabbrica produceva semiassi, “e potrebbe tornare a produrli”, nonostante i tentativi pervicaci di chi “ha giocato con il concetto di reindustrializzazione per cuocerci a fuoco lento e confondere tutta la popolazione. Ora decidiamo noi come reindustrializzare: la vogliamo socialmente ed ecologicamente avanzata”.
“La vertenza di Gkn – commenta Eliana Como, Portavoce nazionale dell’area di minoranza CGIL “Le Radici del Sindacato” – è stata esemplare come modello di lotta, radicalità e convergenza: ora lo è per la intelligenza del Collettivo di fabbrica, che va oltre la difesa della fabbrica dalla sua chiusura e si confronta con la necessità di mettere in piedi un progetto per riaprirla”.
“C’è un tempo per lottare e un tempo per lavorare”, continua Como, “e nel loro caso l’uno e l’altro fanno parte dello stesso percorso: come abbiamo sostenuto la loro lotta contro i licenziamenti, ora sosterremo il loro progetto di reindustrializzazione dal basso, avviando anche noi una raccolta fondi per aderire all’azionariato popolare”.
Pubblicato il 4 Ottobre 2023