“Fermiamo la carneficina a Gaza”

L’appello di quattro medici rivolto agli operatori sanitari ha raggiunto in pochi giorni 310 adesioni

“All’inizio del nuovo anno continua imperterrita la criminale escalation dei conflitti nel mondo. Da Gaza all’Ucraina, dal Libano alla Siria, dal Sudan ai conflitti dimenticati, la guerra uccide indiscriminatamente vittime innocenti come bambini, donne e civili. La guerra è un delitto contro l’umanità: fermiamola.

Ma è a Gaza che si consuma il crimine più efferato. Decine di migliaia sono le vittime civili. Si calcola che più di diecimila bambini siano stati uccisi: sepolti vivi sotto le macerie dovute ai bombardamenti indiscriminati; colpiti direttamente dai soldati israeliani; morti per fame e denutrizione; dissanguati dalle ferite non curate; uccisi da malattie per mancanza di farmaci; amputati a centinaia senza anestesia. Registriamo addirittura un gesto ormai comune, ma tremendo per l’indicibile pietas: le mamme palestinesi scrivono il nome dei figli sulle braccia nel caso ci sia la necessità di identificare il loro corpi smembrati o abbandonati. Siamo arrivati alla normalità dell’orrore.

Inoltre gli ospedali e i luoghi di cura vengono attaccati e le sale operatorie devastate: l’ultimo ospedale di Gaza nord è stato evacuato e demolito proprio pochi giorni fa, alla fine del 2024, e il suo direttore imprigionato.

Come medici e operatori sanitari denunciamo la violenza sistematica perpetrata nei confronti dei colleghi: a centinaia vengono uccisi, imprigionati, torturati e qualcuno muore in stato di detenzione. Con la violazione degli ospedali e la distruzione della sanità palestinese anche la Convenzione di Ginevra è ormai morta e sepolta.

Non possiamo assistere indifferenti all’assassinio e all’incarcerazione dei medici e degli operatori sanitari palestinesi, che hanno come unica colpa la missione di curare gli ammalati e i feriti di guerra.

Ci rivolgiamo agli Ordini dei Medici, degli Infermieri, delle Ostetriche e degli Psicologi affinché prendano posizione sull’attacco alle strutture sanitarie a Gaza e portino la doverosa solidarietà nei confronti dei colleghi palestinesi uccisi e incarcerati.

Chiediamo a tutte le forze politiche di impegnarsi per l’immediato cessate il fuoco e per la sospensione dell’invio di armi al governo di Netanyahu, formalmente accusato dal Tribunale Penale Internazionale di crimini di guerra e contro l’umanità.

Non dobbiamo voltare la testa dall’altra parte di fronte a questa catastrofe epocale. Fermiamo l’orrore”.

Pierpaolo Brovedani, pediatra

Gianluca Festini, ematologo

Daniela Gerin, ginecologa

Claudio Germani, pediatra

Pubblicato il 16 Gennaio 2025