“Basta morti sul lavoro!”
Cgil e Uil hanno avviato le iniziative di lotta dopo l’assemblea degli Rls a Firenze: sciopero nazionale di quattro ore l’11 aprile e una manifestazione a Roma il 20 aprile. Eliana Como: “Lo sciopero dell’11 aprile sia l’inizio di una vera e grande mobilitazione su questo tema”
Sciopero nazionale di 4 ore l’11 aprile, con iniziative sul territorio, e una manifestazione a Roma sabato 20 aprile. È la decisione assunta il 22 marzo da Cgil e Uil in occasione dell’Assemblea degli Rls, organizzata a Firenze dai due Sindacati, per dire basta alle morti sul lavoro: oltre duemila delegati sono arrivati alla Leopolda da ogni parte d’Italia per affrontare il tema della sicurezza sul lavoro e ribadire l’impegno su questo fronte.
“Abbiamo deciso uno sciopero nazionale l’11 aprile con manifestazioni su tutti i territori – ha spiegato il Segretario generale Cgil Maurizio Landini – per dire ‘basta morti sul lavoro’, per dire basta evasione fiscale, basta condoni fiscali e superare la precarietà e mettere al centro i diritti delle persone che lavorano e superare la logica del subappalto a cascata. Poi abbiamo deciso una manifestazione nazionale a Roma, sabato 20 aprile dove, oltre al fisco, salute e sicurezza poniamo anche il tema della difesa e di un rafforzamento della sanità pubblica, delle assunzioni da fare negli ospedali, di infermieri e di medici e intervenire, in modo serio, sul territorio per tutti i servizi socio-sanitari tagliati, a partire dal rafforzamento di tutte le strutture, sia ispettori del lavoro che servizi di medicina del lavoro che abbiano al centro la tutela, la salute e la sicurezza dei luoghi di lavoro”.
“Pensiamo che i livelli di precarietà che ha raggiunto questo paese – ha proseguito Landini – siano sotto gli occhi di tutti, nel 2023 su 7 milioni circa di rapporti di lavoro attivati l’85% riguarda contratti a termine, lavoro a chiamata. Il 90% dei morti sul lavoro avviene in subappalto e sono spesso lavori precari. Superare la precarietà è un punto di fondo, e per fare questo bisogna cambiare le leggi. Le leggi non possiamo cambiarle noi ma il Parlamento, e siccome non le stanno cambiando, anzi, anche questo governo le ha peggiorate, pensiamo che il sindacato debba utilizzare tutti i mezzi a disposizione, dalla contrattazione alla presentazione di legge ma anche arrivare a un referendum abrogativo”.
“Quella delle vittime sul lavoro – ha dichiarato a sua volta il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri – è una strage, una guerra civile, che non si ferma: nel corso degli ultimi 10 anni, sono state quasi 15mila le persone che hanno perso la loro vita lavorando. Ecco perché la nostra mobilitazione continua: non ci fermeremo, non possiamo accettare che si perda una sola vita sul lavoro, è una questione di civiltà. Abbiamo ribadito le nostre proposte – ha proseguito il leader della Uil – servono fatti concreti che, sino ad ora, non abbiamo visto”.
“Ci sono solo risposte parziali – ha aggiunto Bombardieri – che non vanno nella direzione da noi indicata. Servono più prevenzione e formazione, più ispettori e ispezioni. Le risorse stanziate, soprattutto per le assunzioni, sono del tutto insufficienti: occorre fare molto di più”.
All’ordine del giorno dell’Assemblea anche la questione della rappresentanza: “Chiediamo un intervento legislativo di sostegno – ha concluso Bombardieri – all’accordo interconfederale già firmato a suo tempo, per misurare la rappresentatività delle diverse Organizzazioni: oggi più che mai, anche per stoppare tanti contratti pirata, è importante capire chi rappresenta che cosa”.
L’Area alternativa Cgil ‘Le Radici del sindacato’, per mezzo della sua Portavoce nazionale Eliana Como, ha commentato la decisione assunta a Firenze il 22 marzo: “Lo sciopero sulla sicurezza è necessario è giusto, ma deve essere il primo passo di una mobilitazione permanente. Il vero cancro del mondo del lavoro oggi – ha osservato Eliana Como – è il sistema di appalti e subappalti: dovremmo estendere subito le norme più vincolanti e trasparenti del sistema pubblico al privato. Il governo, l’anno scorso, ha fatto esattamente il contrario, cancellando il divieto di subappalto anche nel settore pubblico”.
“Oggi pensano di cavarsela promettendo più controlli ispettivi – ha precisato la Portavoce dell’Area ‘Le Radici del Sindacato’ – ma senza nuove assunzioni di ispettori; offendono quindi la nostra dignità, varando la patente per le imprese e quantificando in 20 punti la nostra vita: non è accettabile”.
È ora di introdurre il reato di omicidio sul lavoro, ha concluso Como, “con specifica aggravante e una Procura ad hoc; questo governo si è inventato oltre 15 nuovi reati, dai rave agli attivisti climatici, ma guai a toccare i padroni che non rispettano le norme di sicurezza. Lo sciopero dell’11 aprile sia l’inizio di una vera e grande mobilitazione su questo tema, fino a che non si ottiene un risultato dignitoso. E la prossima volta, magari, lo sciopero sia di tutto il mondo del lavoro, perché davvero non si capisce perché l’11 scioperino soltanto i lavoratori e le lavoratrici private”.
Pubblicato il 26 Marzo 2024