Cesena, Tecnogym ha licenziato il delegato Cgil per la sicurezza

La Società TecnoGym Spa, di proprietà di Pierluigi e Nerio Alessandri (900 dipendenti), nota azienda metalmeccanica internazionale di Cesena, ha licenziato, con una lettera del 31 ottobre, un rappresentante dei lavoratori della Fiom-Cgil. Licenziamento perfezionatosi giovedì 7 novembre con l’incontro sindacale di procedura presso la sede di Confindustria Romagna.

Il licenziamento è stato preceduto da una raffica di lettere di contestazione, tutte direttamente e specificatamente collegate al ruolo di RLS/RSU dell’operaio. Riteniamo tale atto persecutorio e apparentemente finalizzato a liberarsi di un operaio impegnato e considerato scomodo.

Licenziato per l’attività di tutela esercitata nei confronti dei propri colleghi ed in particolare sui temi molto sensibili di salute, sicurezza e sorveglianza nei luoghi di lavoro. Una capacità di difesa dei lavoratori e accompagnata da competenze acquisite e vigilanza, che non è piaciuta alla proprietà.

Ben 6 lettere di contestazione disciplinari e relative sanzioni, di cui 4 comminate nelle ultime settimane, tutte riconducibili specificatamente al ruolo RLS del lavoratore, con l’ultima lettera di contestazione del 17 ottobre, seguita il 31 ottobre alla sanzione massima del licenziamento. Atti che fanno da contraltare ad una lunga esperienza decennale di rappresentante nell’azienda di Cesana, dove alle ultime elezioni è risultato RLS/RSU più votato tra gli operai. Sanzioni, ad oggi, tutte impugnate o presso il Tribunale sezione Lavoro di Forlì o presso l’Ispettorato e del Lavoro Territoriale e ancora in pendenza di giudizio.

Ora, con l’ultima sanzione, senza attendere l’esito dei ricorsi pendenti, il lavoratore è stato licenziato. La definitiva conferma è giunta venerdì. È evidente che la Direzione di TecnoGym sa che tali sanzioni potrebbero essere rese nulle dalle sentenze, ma avrà presumibilmente valutato più importante e conveniente usare la pratica di “colpirne uno per educarne 100”.

I tempi pur celeri dei Tribunali del lavoro, in caso di licenziamento, difficilmente saranno così tempestivi da permettere la reintegra prima delle prossime elezioni RSU e RLS, utili a far proseguire l’esperienza con un ulteriore mandato elettivo. Da licenziato il lavoratore non si può candidare. In Tecnogym le elezioni sono previste nel 2025 e in tutti i casi terranno fuori il dipendente dalla rappresentanza, anche se reintegrato. Atteso anche il ricorso a breve ex art. 28 legge 300 per l’attività antisindacale, atto in capo alla Fiom Cgil di Forlì-Cesena, che potrebbe essere più celere nel giudizio, ma si parla comunque vada di mesi.

Va aggiunto che il licenziamento irrompe nella campagna elettorale a pochi giorni dalle elezioni regionali e dall’organizzazione dello sciopero generale del 29 novembre, con il noto appello di Landini, oltre che a pochi giorni dalla fine del periodo di raffreddamento (divieto di sciopero) nelle trattative sul contratto nazionale metalmeccanici, periodo che scade a metà novembre.

Così, anche in presenza della presunta ritorsione sindacale attuata dalla Tecnogym, il potenziale risultato sarà di essersi liberati, almeno fino a sentenza, del rappresentante più rappresentativo per un lungo periodo, che si preannuncia per tante ragioni sindacalmente caldo.

È questa la più classica rappresentazione della politica delle grandi imprese: se un rappresentante dei lavoratori non soggiace alle volontà aziendali e prova a intervenire a norma di legge, secondo coscienza e competenza, in modo critico su temi complessi quali quelli della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, viene cacciato.

Il tanto parlare di sicurezza, se non si cancella la diffusa repressione, in tante imprese, dei lavoratori che si espongono e si occupano sindacalmente di questa materia, la sicurezza nei luoghi di lavoro non potrà mai fare passi avanti.

Area “Le Radici del Sindacato” Fiom e Cgil, Forlì

Pubblicato il 13 Novembre 2024