Covid-19, “sia riconosciuta quella strage”

Hanno partecipato, a Livorno, all’assemblea nazionale dell’area ‘Le Radici del Sindacato’ i familiari delle numerosissime vittime, riuniti nell’associazione ‘Sereni e sempre uniti’

Sabato 29 giugno a Livorno, nel contesto dell’anniversario della strage di Viareggio, della Moby Prince e dell’Assemblea nazionale de ‘Le Radici del Sindacato’, l’Associazione dei familiari delle vittime del Covid19 #Sereniesempreuniti ha partecipato alla manifestazione per le vittime delle stragi di Stato.

Come rappresentanti delle vittime della strage del Covid che – dalla bergamasca a tutta Italia – ha portato via i cari di migliaia di persone, Cassandra Locati (presidente di #Sereniesempreuniti) e Consuelo Locati (del team legale), hanno ribadito che le vittime del Covid sono state la conseguenza dell’inefficienza del nostro paese a tutelare la salute e la vita di tutti gli italiani.

È stata l’occasione per rilevare nuovamente che – qualora chi ricopriva a vario titolo ruoli apicali o dirigenziali nei governi avesse ottemperato agli obblighi imposti dalla normativa italiana e internazionale a tutela della vita dei cittadini – migliaia di queste persone sarebbero ancora vive.

“La presenza di #Sereniesempreuniti il 29 giugno – ha dichiarato Cassandra Locati, presidente dell’Associazione – è un passaggio importantissimo per gli associati e tutti i parenti delle vittime, ma anche per tutti coloro che appoggiano e sostengono la nostra Associazione e i nostri progetti pur non avendo subito lutti. Significa – ha proseguito Locati – che la nostra associazione è riconosciuta dall’opinione pubblica al pari di tutte le altre che rappresentano i familiari delle vittime delle stragi di Stato”. “Per noi – ha aggiunto la presidente di #Sereniesempreuniti – questo invito ricevuto da Eliana Como, che ringrazio a nome di tutti, rappresenta anche il riconoscimento di tanti sforzi che da quattro anni stiamo facendo per far conoscere a tutti anche l’attività della nostra associazione, nata a supporto delle azioni legali, ma che si è ampliata realizzando diversi progetti rivolti soprattutto in ambito sociale”.

“È stata una presenza importantissima quella del 29 giugno – ha aggiunto l’avvocata Consuelo Locati, referente del team legale composto dagli avvocati Alessandro Pedone, Giovanni Benedetto, Luca Berni e Piero Pasini – perché è il riconoscimento che le vittime del Covid19 sono state le vittime di una strage di Stato e cioè conseguente alla violazione di norme imperative poste a tutela del diritto fondamentale alla salute ed alla vita, protetto dalla nostra Costituzione. Ringrazio Eliana Como – ha concluso Consuelo Locati – per questo invito veramente importantissimo, anche in considerazione delle azioni giudiziarie ancora in essere ad oggi”.

“E’ stata una giornata emozionante – ha commentato Eliana Como, Portavoce nazionale de ‘Le Radici del Sindacato – proprio nell’anniversario della strage di Viareggio. Le tre vicende che abbiamo ricordato sono molto diverse ma hanno in comune un elemento decisivo: la vita delle persone è stata sacrificata sull’altare di un interesse privato, subordinando la sicurezza di chi lavora e di chi abita un territorio al profitto di pochi. In tutti e tre i casi non è stato un errore, né un incidente o una fatalità: ci sono delle responsabilità e anche se, in vario modo, in tanti provano a insabbiarle, chi era presente all’assemblea continuerà a battersi affinché si faccia verità e giustizia. L’incontro del 29 giugno – ha concluso Eliana Como – servirà a fare rete e creare legami di solidarietà per il futuro, affinché ciò che è accaduto a Bergamo, a Viareggio e a Livorno non accada mai più”.

Ha concluso l’assemblea Giacomo Sini del comitato in ricordo della strage della Moby Prince: “E’ importantissimo che sia stata evidenziata l’importanza della solidarietà e della battaglia portata avanti con i cittadini nel corso degli anni: ne è scaturita una verità civile e ‘dal basso’, con i nomi dei colpevoli della strage: una verità storica che soltanto la giustizia statale non ha accettato”. Attraverso la lotta dei familiari, ha proseguito Sini, “si è messo in discussione un sistema di giustizia, quello statale ed ufficiale, che ha difeso e scagionato i colpevoli reali della vicenda; nella giornata del 29 giugno è stato ricordato che, attraverso un fronte comune di lotta, lo Stato debba fare dei passi indietro, e la solidarietà è l’unica arma a disposizione che i familiari delle stragi di Stato hanno e ci si è ripromessi di creare un nuovo fronte comune”.

Associazione dei familiari delle vittime del Covid ‘Sereni e sempre uniti’

Pubblicato il 8 Luglio 2024