La cittadinanza come tema congressuale
Il secondo Documento presentato in vista del Congresso Cgil, “Le radici del sindacato”, entra nel merito della questione-immigrazione. Il dibattito in corso sullo ius scolae è un obbrobrio legislativo teso a limitare ed intralciare il percorso lineare di integrazione dei nuovi cittadini; peraltro senza scalfire la contrarietà delle destre (che rimangono sulle loro posizioni), secondo cui prima bisogna dimostrare di essere integrati e poi si può discutere sul rilascio della cittadinanza. Questo principio, oltre che sbagliato, è una bufala (come era ed è una bufala quello di dire “aiutiamoli a casa loro” per giustificare le frontiere chiuse ed i respingimenti… poi in realtà figuriamoci se si possono aiutare a casa loro con lo 0,2% del Bilancio per la cooperazione internazionale, finanziamento che è stato via via ridotto, nonostante gli impegni assunti di garantire lo 0,8%) perché in Italia il 64,4% di immigrati è costituito da famiglie che hanno in tasca un permesso di soggiorno CE per lungo soggiornanti, che viene rilasciato a tempo indeterminato sulla base di anzianità di residenza (5 anni), reddito, idoneità alloggiativa e conoscenza della lingua (più integrati di così?!). Eppure la cittadinanza non gliela diamo!
Pietro Soldini, Cgil Nazionale