Meloni al Congresso? Un invito sbagliato per una visita sgradita
Ritengo sia doveroso affermare che l’invito rivolto alla Presidente del Consiglio Meloni a partecipare al Congresso CGIL di Rimini sia errato e, allo stesso tempo, fortemente inviso alle persone che rappresentiamo.
Dopo i recenti fatti di Cutro e la cruda connessione tra il provvedimento del Governo (che rende più difficili i salvataggi in mare) e quanto avvenuto davanti alle nostre coste – con decine di vittime annegate senza soccorso – la cortesia istituzionale poteva e doveva essere in tale circostanza accantonata. Mi sento altresì di esprimere sentito disprezzo per i provvedimenti inumani che l’Esecutivo ha adottato in materia di migranti.
Non si può accettare che un’alta carica dello Stato, appartenente ad un partito la cui simbologia richiama evidentemente un’ispirazione di matrice fascista, possa tranquillamente presentarsi a “salutare” il Congresso della più grande organizzazione di massa del Paese nonché solidamente antifascista.
Non è da queste iniziative che la Cgil potrà recuperare consensi o aumentare una fertile interlocuzione politica.
Questo Governo – che ha di recente confermato il proprio appoggio alla prosecuzione del conflitto in Ucraina – si beffa di milioni di lavoratrici e lavoratori del Pubblico Impiego, cui non rinnova i contratti, e continua a non coinvolgere le OO.SS. nelle decisioni riguardanti il mondo del lavoro ed i pensionati. Anche per queste ragioni Meloni a Rimini è una presenza sgradita.
Intendo dunque manifestare – certo che il mio sentimento sia condiviso da tanti altri – la netta e fiera lontananza da ciò che la Premier rappresenta, ritenendo che la Cgil non debba offrire l’occasione di dare voce a quelle istanze inaccettabili proprio durante il suo Congresso.
Adriano Sgrò
Pubblicato il 11 Marzo 2023