Roma, 5 novembre: “Pace!”
Eravamo in decine e decine di migliaia, il 5 novembre in corteo a Roma.
Una bellissima e colorata manifestazione per trovare un passaggio possibile per il negoziato di pace.
Credo che si sia manifestata con evidenza la necessità di riprendere in mano l’agenda politica sulla crisi internazionale per addivenire ad un negoziato di pace e alla fine della belligeranza in Ucraina, innanzitutto.
Adesso è opportuno che le forze sociali, le associazioni e le organizzazioni che hanno promosso la giornata del 5 novembre trovino la modalità per una costante pressione nei confronti delle Istituzioni e del Governo affinché si intraprenda con decisione una forte iniziativa internazionale verso la fine della guerra e la messa in sicurezza delle popolazioni a rischio di ulteriori tragedie e morti.
Analoga iniziativa, anche con lo scopo che la consapevolezza sulle conseguenze della guerra si diffonda ulteriormente, va intrapresa nella società perché la fiammella di questa nuova speranza di pace non può rischiare di spegnersi.
La Cgil ha avuto un ruolo chiaro e credo che si debba continuare lungo questo percorso.
Anche se non tutto il quadro politico si sta rilevando connesso col forte richiamo della società verso la pace, non bisogna arretrare e non possiamo tergiversare rispetto alla denuncia dei responsabili della instabilità internazionale.
Nel mondo ci sono oltre 60 conflitti aperti e per ognuno di essi sono necessari dei percorsi di pace.
Per quanto ci riguarda poi occorre che si apra con urgenza una Conferenza di pace sui paesi del Mediterraneo, anche con riferimento alle tragedie delle migrazioni.
Adriano Sgrò
‘Coordinatore nazionale di ‘Democrazia e Lavoro’ CGIL
Pubblicato il 22 Novembre 2022